La poesia è un procedimento immaginativo di costruzione, che cerca lo scenario naturale nella letteratura, nell’arte e nei sentimenti, così da creare la propria realtà.
In questa raccolta ho cercato di svolgere una costante meditazione sull’uomo come parte della natura e al tempo stesso ho cercato di focalizzare l’attenzione su tutti i punti in cui convergono l’immaginario e i sogni. Qui, la realtà visibile è solo un involucro che riguarda l’uomo, e che a lui si rivela in momenti sublimi.
Il tempo in questa raccolta è percepito con nessi di tipo spaziale, che ne sottolineano il carattere immaginario, attraverso una ciclicità che trascina con sé elementi innovati.
La parola che lega la parola, esce dal sogno, diviene, di per sé, uno spaccato di realtà.
Lungo le pagine il senso del reale cresce e, allo stesso tempo, porta attraverso un mondo immaginario e onirico, con passaggi ibridi che si alternano fra i vari sentimenti, accomunati dallo sfondo di spontaneità, in cui l’unica misura è la distanza dai sogni.
Le liriche presenti in questa raccolta non sono personali né biografiche, ma sorgono da una regione più profonda, dal luogo della sensibilità umana, che ha di per sé degli attributi particolari: un occhio che vede, un orecchio che ascolta e avvicina gli universi, tipicamente umani.
Riguardo al mio stare dentro la poesia, credo che ognuno di noi racconta poeticamente la vita. C’è modo e modo di farlo secondo la propria sensibilità. Se assaltata da un raptus mentale, io tentassi di rappresentare la mia, in maniera diretta, non sarei me stessa, perché non passerei attraverso la mia espressione. È facile che qualche volta la musa o la intuizione visiti la mente di qualcuno, ma chi ha la vocazione per raccontare agli altri le cose, non può che usare i propri modi, anche se difettosi. È questione di stile, è questione di coerenza. La mia rappresentazione, perfino quando le cose non vanno come mi aspettavo, non è mai di rifiuto verso nuove possibilità. Ho cercato sempre di capire la realtà in modi diversi, mai estaticamente. Ecco perché so raccontare le stesse cose usando, di volta in volta, diverse immagini. Le immagini hanno un rapporto diretto con la realtà, ma anche con quello che siamo e con i nostri sogni. YCL