Una delle funzioni della letteratura è quella di rappresentare le passioni; la presenza costante del tema amoroso nella nostra storia letteraria dimostra che l’amore è sempre stato una passione centrale in Occidente. (Octavio Paz)
Amore carnale e amore platonico, sensualità e candore, viaggiano spesso nella duplice fiamma dell’Eros, mimica e metafora della sessualità spogliata delle sue funzioni riproduttive. Fiamma duplice che attende a un ‘ragionevole equilibrio’ che non può e non deve estinguerle o annullarle e pertanto è un equilibrio inattuabile che avanza e arretra tra i due poli.
Se “l’erotismo è una poetica corporale e la poesia è un’erotica verbale”, come suggerisce Octavio Paz nel suo saggio La duplice fiamma, il segno, che evoca sensazioni nominando il passo fuggevole dell’incorporeo, è la sostanza carnale di Psiche che trasfigura in Eros. Metafora che si apre con naturalezza alla corolla della comprensione nei versi appassionati di Yuleisy Cruz: “Sei il fuoco che si appicca alle mie tempie, / con schizzi rampicanti, / ti concentri nella mia pelle / che infuocata ti nomina, risorta”.
Dalla prefazione di Valentina Meloni.